A C U S T I C O, su con la merda!

Hör´ auf mit der Scheiße!________________________________________SECONDA EDIZIONE

sabato, febbraio 21, 2004

I rischi del populismo e dei processi sommari
Sergio Romano - Corriere del 21.02.2004
Chi ancora crede nelle gaffe di Berlusconi ed è convinto che il presidente del Consiglio non riesca a controllare la sua lingua, commette un madornale errore. La sua spontaneità è quasi sempre calcolata e programmata. Quando attacca i «professionisti» della politica e denuncia l' origine delle loro presunte ricchezze, Berlusconi sa di interpretare i sentimenti di una parte considerevole della società. Il suo teorema è semplice. Io, Silvio Berlusconi, ho fatto fortuna con il mio lavoro. Ho deciso di entrare in politica per salvare il Paese e non ho bisogno di trarre vantaggio dalle mie nuove funzioni. Anzi. Per fare meglio il presidente del Consiglio spendo il mio denaro al servizio dei miei connazionali. Mi accusano di ricevere gli ospiti stranieri nelle mie principesche residenze. Ma quale altro uomo politico può o vuole sacrificare al bene comune la propria personale ricchezza? Sono credibile perché ogni giorno al servizio dello Stato è sottratto al tempo che potrei dedicare a un' attività infinitamente più remunerativa. Gli altri, invece, sono mestieranti. Hanno scelto la politica perché non hanno talento e amore del rischio. Tutto ciò che hanno è stato guadagnato più o meno scorrettamente nei corridoi del potere, nel mercato opaco degli intrighi e dei favori. E il mio presunto conflitto d' interessi è ciò che mi rende disinteressato e prezioso per il Paese. Il teorema piace ai qualunquisti, ai populisti, a coloro che gettavano monetine contro Bettino Craxi e nel 1992 chiedevano ai procuratori di Milano di mettere in galera l' intera classe politica. E' paradossale che questa filosofia riappaia, dodici anni dopo Tangentopoli, sulla bocca di un uomo che ha lavorato, come altri imprenditori, all' ombra degli imputati di allora e che è in politica dal 1994. Ma Berlusconi di questo non si preoccupa. Sa che non occorre, per sfruttare un pregiudizio, essere sottili. Basta dire ciò che molti pensano. Le persone cui si indirizza riconoscono nelle sue parole se stesse e sono liete che un presidente del Consiglio dica finalmente ciò che non erano riuscite a esprimere altrettanto bene. E il gioco, almeno per loro, è fatto. Ma il teorema, soprattutto oggi, è sbagliato. Non credo che gli industriali siano ladri, i banchieri truffaldini e tutti i commercianti approfittino dell' euro per raddoppiare i loro profitti. Ma se Berlusconi si fosse guardato attorno avrebbe scoperto che il quadro italiano è l' opposto di quello del 1992. Gli imputati, allora, erano i politici, accompagnati da imprenditori che apparivano piuttosto vittime che complici. Ma sul banco degli imputati, oggi, vi sono soprattutto imprenditori, finanzieri, amministratori, contabili, revisori dei conti. E' un processo sommario, in buona parte ingiusto. Ma è questo, oggi, il problema all' ordine del giorno. Da un esperto uomo d' affari come Berlusconi era lecito aspettarsi un' analisi di queste crisi aziendali e bancarie, non un' ennesima requisitoria contro i «ladri del palazzo». Non è tutto. Il teorema di Berlusconi è distruttivo. Il generale de Gaulle usò, contro la «politica politichese», parole sferzanti. Margaret Thatcher lanciò una micidiale offensiva contro i suoi colleghi di partito (li chiamava wet, vale a dire molli, viscidi) e contro le intoccabili organizzazioni sindacali del welfare state. Ma ambedue volevano costruire un sistema nuovo. In tre anni di governo Berlusconi non ha realizzato nessuna grande riforma istituzionale e si è lasciato alle spalle un' impressionante sequenza di leggi ad personam. Distruggere per costruire può essere una buona politica. Distruggere soltanto per sopravvivere e per essere rieletti, no.

mercoledì, febbraio 18, 2004

Strage annunciata?
"D'altronde orma li conosciamo, sono americani, non è mica colpa loro.
Ma da qui ad emettere un'Ordinanza che obbliga i cittadini a possedere armi e munizioni...."

martedì, febbraio 17, 2004

Mi sbaglierò, ma questa mi sembra di cattivo gusto. Li mortacci se è di cattivo gusto.
Come si chamano gli abitanti della Repubblica della Terra??
Dal Corriere: La Consob ha appena sospeso il Dhana, la moneta della R.D.T.
L´inno di mameli, quello resta. Un akadhana manderà a casa i bancari, specie quelli di Migliarina.
 
karlost© for acustico